SCHEDA di VALUTAZIONE: livelli e giudizi
per i colleghi dei CdC LeopardiMira (2006-2007)
Nota n. 1.
Dalla L. 899/1940. Istituzione della scuola
media (riforma Bottai)
(omissis)
Art. 16. La valutazione e la classificazione degli alunni si effettuano mediante
un giudizio complessivo e motivato:
I^ sulle capacità generali e sul profitto in ciascuna disciplina;
2^ sull'energia e continuità del volere;
3^ sulla disposizione a proseguire gli studi;
4^ sulle qualità morali dimostrate, anche in rapporto alle attività
svolte nelle organizzazioni giovanili.
Tale giudizio, formulato alla fine di ciascun trimestre dal professore di
lettere, riassume i giudizi parziali espressi per iscritto dai singoli insegnanti.
Art. 17. Al termine delle lezioni rispettivamente del primo e del secondo
anno scolastico, il consiglio di classe, sotto la guida del preside, presa
visione dei giudizi trimestrali complessivi di cui all'art. 16, li discute
e li definisce in un giudizio finale. Da tale giudizio il consiglio stesso
desume la classificazione degli alunni nelle seguenti categorie: ottimo, buono,
sufficiente, insufficiente, affatto insufficiente.
La promozione di classe in classe sarà concessa, senza esami, agli
alunni appartenenti alle tre prime categorie, previo esito favorevole degli
esami, da sostenersi nella sola sessione autunnale, a quelli della quarta.
Gli alunni della quinta categoria saranno dichiarati senz'altro respinti e
potranno ripetere la classe una sola volta e nell’anno scolastico successivo.
Art. 18. Al termine del primo, del secondo e del terzo anno scolastico, dopo
la formulazione del giudizio finale, il consiglio di classe sotto la guida
del preside, traccia un profilo della personalità di ciascun alunno,
che mira ad accertarne il grado e i modi del processo di maturità.
Il consiglio di classe, all'inizio del secondo e del terzo anno scolastico,
prende visione di questi profili, al fine di orientare la propria opera educativa.
Nota n. 2.
Ricavato da "<http://it.wikipedia.org/wiki/Pagella>"
La pagella, chiamata anche scheda di valutazione,
viene consegnata a metà e alla fine dell'anno scolastico. Essa riporta
i risultati (voti) ottenuti in tutto l'anno scolastico.
La scheda di valutazione esprime dei voti tramite numeri o parole che hanno
significati diversi a seconda di come si devono interpretare. In Italia nelle
scuole elementari e medie la scheda di valutazione esprime voti con delle
parole:
• Ottimo;
• Distinto;
• Buono;
• Sufficiente;
• Non Sufficiente;*
• in casi molto rari anche "Inclassificabile".
Invece nelle superiori si usano i numeri.
L'interpretazione coi numeri quindi sarebbe:
• 10/9 Per l'Ottimo;
• 9/8 per il Distinto;
• 8/7 per il Buono;
• 6 per il Sufficiente;
• 5/4 Per il Non Sufficiente;
• per l'Inclassificabile il numero appropriato sarebbe il 2 o il 3.
Pochissimi mettono 0 o 1 il minimo è il 2 che poi per delibera del
consiglio d'istituto diventa 3. Sono pochissimi anche i casi in si mette il
10. Di solito il voto massimo è l'8 o il 9.
Questo discorso vale per l'Italia. Altro discorso merita la Germania dove
la scheda di valutazione s'interpreta coi numeri. Un numero inferiore indica
un voto più alto, mentre un numero alto indica un voto peggiore; infatti
il voto migliore corrisponde all'1 per intenderci meglio l'Ottimo, mentre
il voto peggiore corrisponde al 6 (Insufficiente).
Nota n. 3.
Note storiche
Nel 1977, con la legge n.517, storica legge antesignana dell'innovazione nella scuola di base, la tradizionale pagella viene abolita per diventare "documento di valutazione dell'alunno", redatto dal Ministero della Pubblica Istruzione. Si passa dai voti decimali (10,9,8,7,6 e così via) ai giudizi verbali analitici e sintetici.
Nel 1993 avviene il primo cambiamento della scheda, dopo la stagione dei nuovi programma e della programmazione curricolare: i genitori degli alunni trovano delle lettere (A, B, C, D, E) per indicare il livello di competenza raggiunto dai loro figli.
Nel 1996 - ministro dell'Istruzione Berlinguer - dall'A-B-C si passa ai giudizi di valore: Ottimo, Distinto, Sufficiente, Insufficiente… Le vecchie schede vengono abrogate con i provvedimenti del 1999 (Dpr n.275) e del 2003 (legge n.53). La scheda abrogata continua comunque ad essere stampata dal Poligrafico dello Stato e distribuita alle scuole fino allo scorso anno scolastico.
Anno scolastico 2004-2005. Inizia a girare la voce che il Portfolio delle competenze degli alunni dovrebbe soppiantare la Scheda di valutazione. Ma il Portfolio è ancora in alto mare. Non se ne parla né nella legge n.53/2003, né nel Decr. Leg. n.59/2004, né nella Cm n.29/2004. Esiste solo nelle Indicazioni nazionali, allegate al decreto legislativo e aventi peraltro valore transitorio.
Decreto Legislativo n. 59 del 19 febbraio 2004: l'art. 19 abroga la scheda personale alunni scuola media; nelle allegate indicazioni provvisorie, introduzione del "portfolio delle competenze"
Decreto Legislativo 19 novembre 2004, n. 286: Istituzione del Servizio nazionale di valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione, nonché riordino dell'omonimo istituto, a norma degli articoli 1 e 3 della legge 28 marzo 2003, n. 53, che introduce i test nella scuola dell’obbligo
Nota n. 4.
Dal D.M. 5 maggio 1993
Nuovo modello di scheda di valutazione per gli alunni della scuola media
Un discorso a parte richiede la scala dei
livelli da attribuire al discente in relazione alle specifiche conoscenze
e abilità raggiunte, ovviamente solo con riferimento agli aspetti cognitivi.
Sono stati definiti cinque gradi di sviluppo (A, B, C, D, E), intesi come
progressione dal livello di partenza individuato ad inizio d'anno o nelle
fasi successive della valutazione, fino al raggiungimento degli obiettivi
fissati per ciascuno nella programmazione iniziale e nella programmazione
in itinere. Essi non si quantificano in base ad un valore numerico preciso
o sfumato, ma sono descritti in termini di approssimazione alle mete previste
per ciascuno alunno.
Il livello più alto (A) corrisponde pertanto al pieno raggiungimento
degli obiettivi ed è indice di padronanza dei contenuti e dell'abilità
di trasferirli ed elaborarli autonomamente. Quello più basso (E) segna
una notevole distanza dall'obiettivo visto nei suoi aspetti sostanziali. Al
centro della scala, il terzo livello (C) rappresenta il conseguimento, in
linea di massima, delle acquisizioni e capacità culturali prefissate,
peraltro non raggiunte in modo completo e approfondito. Indica quindi il minimo
indispensabile rispetto alla formazione vista nel suo aspetto cognitivo, cioè
a quella preparazione che consente all'alunno la prosecuzione degli studi
senza intralcio per sé e per gli altri.
Gli altri valori descrivono posizioni intermedie rispetto alle tre precedenti:
quello positivo (B) indica il conseguimento delle mete previste, ma con capacità
di elaborazione autonoma delle conoscenze ancora in via di sviluppo; quello
negativo (D), il possesso solo parziale e quindi insufficiente di quanto programmato
e attuato dalla scuola riguardo alla disciplina.
In quest'ottica, i cinque livelli sono stati
descritti anche ad uso delle famiglie:
A: pieno e completo raggiungimento degli obiettivi;
B: complessivo raggiungimento degli obiettivi;
C: raggiungimento degli obiettivi essenziali;
D: raggiungimento solo parziale degli obiettivi;
E: mancato raggiungimento degli obiettivi.
Per forza di cose la descrizione dei livelli qui data è sintetica: nell'ambito di ogni disciplina ad ogni livello corrisponderà una situazione tipica, secondo la programmazione individuale, da delinearsi con riferimento al grado di padronanza delle conoscenze e delle abilità, secondo una scansione connessa con le tappe della programmazione stessa e in vista di una determinata azione didattica.
Nota n. 5.
Circolare n°85 del 3dic2004
La scheda per punti elaborata dalla Uil Scuola
Obiettivi e contenuti della valutazione, certificazione
delle competenze
Costituiscono oggetto di verifica periodica annuale:
• gli apprendimenti che sono le conoscenze che acquisiscono i ragazzi
nell’ambito delle attività di insegnamento.
• il comportamento
Strumenti per la valutazione
Scheda personale dell'alunno
Per la 2a e 3a classe della scuola secondaria di primo grado rimane la vecchia
scheda
Per la prima classe della scuola secondaria di primo grado sono le scuole
che debbono predisporre una scheda per la valutazione dei modelli di apprendimento.
Le scuole possono utilizzare la scheda del Miur o elaborare una propria scheda.
Il Miur "prospetta l’esigenza" che le scuole continuino ad
adottare le espressioni sintetiche: ottimo distinto, buono, sufficiente, insufficiente;
le scuole possono utilizzare diverse formulazioni.
Scheda di valutazione&portfolio
La scheda "può" essere allegata o far parte del portfolio
E’ introdotto il portfolio delle competenze dell’alunno che è
articolato in :
(a) orientamento
(b) valutazione dell’alunno
In questa fase la circolare presta attenzione esclusivamente agli aspetti
valutativi
La struttura del portfolio è demandata alla piena autonomia delle scuole.
La compilazione del portfolio è affidata all’intera equipe degli
insegnanti.
Le valutazioni dei processi di apprendimento concorrono alla valutazione che
verrà riportata nella scheda e portata a conoscenza della famiglia.
Attestato finale
Le scuole possono decidere in piena autonomia
Registri di classe
Rimangono come strumenti di lavoro degli insegnanti e sono elaborati direttamente
dalle scuole.
Scrutini
Nella scuola primaria la non ammissione all’anno successivo deve essere
assunta all’unanimità.
Per la scuola di primo grado è a maggioranza dei docenti.
Alla fine della scuola primaria, al quinto anno non c’è esame.
E’ previsto l’esame di stato al termine del terzo anno della secondaria
di primo grado.
fonte : Massimo Di Menna segr.gen. UIL scuola - da Scuola d'Oggi 30nov2004
Nota n. 6.
Scuola secondaria di primo grado Ist.Compr.Stat. "A.Volta" Mandello Lario (Lecco)
1) Valutazione in itinere
La valutazione in itinere ha carattere formativo: viene, pertanto, seguito
e valutato il progresso personale dell'alunno, relativo alla situazione di
partenza (accertata attraverso "diverse e ripetute osservazioni dell'alunno
impegnato nelle normali attività scolastiche, utilizzando strumenti
formali e informali di osservazione"), con l'intento di migliorare progressivamente
le capacità di apprendimento dell'allievo e rifuggendo, quindi, da
confronti troppo puntuali con un livello medio prefissato.
Ciò vale, in particolare, per gli alunni diversamente abili e per quelli
con difficoltà evidenti, ancorché non certificate.
All'interno della "situazione di partenza" si dà un giusto
peso ai condizionamenti socio-culturali, rifiutando, in ogni caso, un'accettazione
deterministica degli stessi, da parte degli insegnanti (mezzi: colloqui con
la famiglia, colloqui con il ragazzo, collaborazione con la psicologa e l'assistente
sociale) e/o da parte degli allievi (mezzi: impegno personale).
I successivi interventi di recupero e di sostegno hanno lo scopo di modificare
le situazioni di partenza eventualmente fragili.
Per perseguire lo scopo di una maggior leggibilità e fruibilità esterna della misurazione e/o del giudizio di valutazione relativi ad ogni singolo lavoro di produzione, che può essere di vario tipo, si opera come di seguito illustrato.
Nelle prove strutturate, si attribuisce e
si comunica preventivamente agli alunni il punteggio previsto per la misurazione
delle prove stesse. Nella stesura del giudizio conclusivo, su ogni lavoro
di produzione, in particolare sulle prove scritte e grafiche, ogni docente
indica gli obiettivi (intermedi, specifici o di qualsiasi altro livello tassonomico)
di cui la prova ha voluto verificare il possesso, unitamente ad un'indicazione
sul grado di competenza raggiunto dall'alunno nel perseguimento di ciascuno
degli stessi (ottimo, distinto, buono, sufficiente, insufficiente, gravemente
insufficiente).
Trattandosi di valutazione in itinere non è esclusa la possibilità
di utilizzo di livelli intermedi (es.: più che sufficiente, ecc.) che
comunque vengono indicati con accuratezza e leggibilità anche sul registro
personale.
La misurazione della prova, esclusa solitamente
quella a punteggio, è accompagnata da un breve giudizio discorsivo,
che può contenere suggerimenti atti a facilitare e migliorare l'apprendimento
dell'alunno.
La data delle prove è fissata dal docente e viene annotata sul registro
di classe per adeguata programmazione settimanale da parte del Consiglio;
salvo casi eccezionali, non vengono programmate più prove nell'arco
della stessa giornata scolastica.
Le prove, oggetto di valutazione, sono inviate ai genitori per opportuna conoscenza;
tale invio può essere sospeso qualora l'allievo ritardi la consegna
delle prove stesse o, addirittura, le smarrisca. Le prove stesse possono prevedere
un’autovalutazione da parte degli alunni.
2) Valutazione finale
In ottemperanza alla circolare n° 85 del 3 / 12 / 04 e in attesa di nuove
disposizioni a livello nazionale, la valutazione finale, riportata sul documento
di valutazione, sarà ancora esplicitata:
• attraverso una serie di giudizi (ottimo, distinto, buono, sufficiente,
non sufficiente) assegnati per ogni singola disciplina mediante i quali ogni
insegnante esprime una valutazione sommativa dei risultati e dei processi
di apprendimento;
• attraverso un profilo che esplicita il processo di maturazione globale
dell’alunno;
• attraverso un giudizio o una annotazione sul comportamento, come esplicitamente
richiesto dalla Riforma.
Per le classi prime verrà studiato
un modello di scheda più corrispondente alle reali esigenze educativo-didattiche.
I genitori vengono coinvolti a livello informativo nelle assemblee di classe
e durante i colloqui nei quali gli insegnanti esplicitano i parametri relativi
al processo valutativo:
OTTIMO: piena e sicura acquisizione di abilità,
competenze e conoscenze tali da garantire una riconoscibile e accertata autonomia
dell’alunno nella materia considerata;
DISTINTO: apprezzata e riconoscibile acquisizione di abilità, competenze
e conoscenze tali da assicurare all’alunno autonomia personale nel lavoro
scolastico per la materia considerata;
BUONO: buona acquisizione di abilità, competenze e conoscenze tali
da assicurare all’alunno le prime autonomie personali nel lavoro scolastico
previsto dalla materia considerata;
SUFFICIENTE: parziale acquisizione di abilità, competenze e conoscenze
tali da non assicurare all’alunno una autonomia personale nel lavoro
scolastico previsto dalla materia considerata;
NON SUFFICIENTE: inadeguata acquisizione di abilità, competenze e conoscenze
tali da prefigurare una mancanza di autonomia nel lavoro scolastico considerato.
3) Valutazione finale
(sommativa)
In sede di valutazione finale, ogni docente tiene conto:
• della "rilevazione delle risorse e delle lacune esistenti"
all'inizio dell'anno scolastico;
• della realizzazione e riuscita "degli interventi di recupero
o di potenziamento attuati";
• del progresso effettivamente registrato nelle varie discipline, attraverso
tappe diversificate, rispetto alla situazione iniziale;
• delle competenze acquisite attraverso il conseguimento degli OSA disciplinari
e comportamentali.
La definizione e l'attuazione di percorsi
per tappe diversificate, scelta determinata dalla differenza, all'interno
di un gruppo classe, dei ritmi e degli stili di apprendimento, non intende
prescindere dal conseguimento, per ciascun alunno, dei livelli minimi di competenze
verificabili, il cui possesso permette una reale promozione sotto il profilo
educativo culturale e professionale.
Poiché la valutazione esige trasparenza in tutte le sue fasi, è
essenziale dare un'informazione dettagliata circa i criteri di riferimento
che sottendono i livelli, intesi come "gradi di sviluppo" e, pertanto,
non quantificabili "in base ad un valore numerico preciso o sfumato",
ma "descritti in termini di approssimazione alle mete previste per ciascun
alunno".
Per valutare le competenze in ambito cognitivo
si terrà conto dei seguenti criteri:
• la correttezza
• la permanenza
• l'autonomia.
In quest'ottica i cinque livelli vengono descritti nel modo di seguito illustrato:
OTTIMO: competenze pienamente consolidate. L’alunno comprende, applica,
spiega concetti, procedimenti e strategie in modo sicuro e pienamente corretto;
è autonomo in situazioni complesse e nuove di apprendimento (nb.il
significato valutativo e certificativo del giudizio finale di "ottimo"
sta ad indicare che l'alunno ha percorso in modo pienamente corretto le fasi
dell'apprendimento, ha competenze sicure e sa operare autonomamente in situazioni
nuove e complesse);
DISTINTO: competenze acquisite. L’alunno
comprende, applica, spiega concetti, procedimenti e strategie in modo sicuro
e corretto; è autonomo in situazioni simili o note di apprendimento;
BUONO:competenze complessivamente acquisite. L’alunno comprende, applica,
spiega concetti, procedimenti e strategie in modo complessivamente sicuro
e corretto; è autonomo in simili e semplici situazioni di apprendimento;
SUFFICIENTE: competenze essenzialmente acquisite. L’alunno comprende,
applica, spiega concetti, procedimenti e strategie in modo essenzialmente
corretto; è parzialmente sicuro e autonomo in situazioni simili, semplici
e/o guidate di apprendimento;
NON SUFFICIENTE: competenze non acquisite. L’alunno non è in
grado di comprendere, applicare e spiegare concetti, procedimenti e strategie.
Nel secondo quadrimestre, oltre ai giudizi analitici, vengono considerati
elementi rilevanti il grado di maturazione personale acquisito dall'alunno
e il suo atteggiamento nei confronti della vita scolastica, al fine di giungere
ad una decisione meditata e possibilmente unanime relativa all'ammissione
o alla non ammissione alla classe successiva.
L'unanimità del Consiglio di classe è pure auspicata per il
giudizio finale di "ottimo" proposto al termine degli esami di licenza
media.
4) Valutazione orientativa
Poiché la valutazione ha anche un carattere orientativo, fin dalla
prima classe vengono presi in esame e messi in evidenza i bisogni, gli interessi,
gli stili cognitivi di ogni singolo alunno e i modi che egli privilegia di
comunicare e di operare; ciò attraverso un dialogo costruttivo tra
allievo-docente-famiglia, al fine di promuovere, al termine del ciclo dell'obbligo,
una scelta scolastica-professionale consapevole, responsabile e il più
adeguata possibile alle esigenze del discente. Da tale confronto, i docenti
di ogni classe traggono gli elementi per esplicitare il consiglio orientativo,
che viene comunicato alle famiglie in tempo utile per le iscrizioni e poi
ratificato, con eventuali e motivate modificazioni, in sede di colloquio d'esame.