Ricerche scientifiche / Scientific Research / Alto Potenziale
Attività
cognitive legate all’apprendimento.
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APPRENDIMENTO
In relazione all'attività cognitiva, stiamo approfondendo e sperimentando
come si possa rendere più efficiente lettura e l’apprendimento.
Benché questi tipi di ricerche sono costantemente affrontate dagli
anni ’60, non sappiamo ancora molto.
Le tecniche esistenti hanno quasi tutte un denominatore comune, ovvero visionare
il materiale prima di calarci nella lettura. Questo permetterebbe la formulazione
di aspettative, motiva all’apprendimento e ci aiuta ad organizzare anticipatamente
gli argomenti che saranno trattati. In estrema sintesi riportiamo la cronistoria
delle principali metodologie studiate dalla fine degli anni ‘60 fino
ai giorni nostri:
Fine anni ’60 metodo proposto da Earle
“Structured Overview”, consiste di
creare uno schema anticipatorio di quanto si andrà a leggere, così
da integrare quello che si studierà con le conoscenze pregresse.
Sempre negli stessi anni venne studiata una nuova tecnica ad opera di Manzo
chiamata “ReQest”, la quale prevede
di leggere il testo ed in seguito porsi delle domande e darsi le relative
risposte.
Anni ’70 ad opera di Robinson abbiamo una
delle metodologie più famose ovvero “SQ4R
“. Il metodo prevede di sfogliare il materiale (Survey),
porsi delle domande (Question), leggere una prima
volta (Read), rileggere (Reread),
ripetere (Recite) ed infine ripassare (Review).
Nel ’75 venne proposto da Stauffer il metodo DRTA, il quale da un grande
peso alle aspettative iniziali riguardo al contenuto del testo. Quindi il
lettore deve fare delle predizioni sui contenuti, che dovranno essere smentite
o confermate durante la lettura.
Negli anni ’80 Dansereau descrive un altro
metodo chiamato MURDER . La tecnica prevede un
atteggiamento positivo rispetto al materiale da studiare (Mood),
leggere cercando di capire (Understand), riassumere
quanto letto senza guardare il testo (Recall),
controllarne l’esattezza (Detect), usare
strategie per fissare i contenuti (Elaborate)
ed infine ripassare (Review).
Una menzione a parte va fatta per Glenn Doman,
il quale attorno ai primi anni ’70 avendo studiato per parecchi tempo
i bambini cerebrolesi, è arrivato a delineare un metodo per sviluppare
la lettura dei bambini sani già dal quarto mese di età (lettura
di simboli e punti), sfruttando le capacità cognitive innate dell’essere
umano. Egli inoltre ha fondato “The Institutes for the Achievement of
Human Potential”. Le tecniche di Doman si basano esclusivamente su delle
prove che non hanno nessuna base scientifica, tanto da essere contestato da
molti suoi colleghi.
Negli ultimi anni si sta assistendo ad una divulgazione di tecniche di apprendimento
con caratteristiche più vicine alle pseudoscienze rispetto a quelle
aprocciate con metodo scientifico.
Questo per noi è comunque positivo in quanto ci dà la possibilità
di prendere alcuni spunti, per poi procedere nella ricerca con metodi molto
distanti dal senso comune.
Un esempio di quanto appena affermato è possibile riscontrarlo nelle
tecniche di lettura super veloce.
Come prima cosa c'è una distinzione da fare tra:
* lettura veloce,
* lettura super veloce.
La
prima tipologia sfrutta il movimento rapido dei bulbi oculari attraverso dei
“punti di fissazione”e l’incremento del campo visivo, accelerando
così la lettura.
La seconda modalità, quella “super veloce”, è molto
differente da quella veloce. Qui l’obiettivo non è quello di
accelerare una lettura tradizionale, ma è quello di estrapolare delle
informazioni che l’individuo incoscientemente ha appreso sfogliandolo
velocemente il testo.
Così negli anni ’80 ad opera di Richard
Welch, nasce l’idea di poter utilizzare la “fotografia
mentale” per leggere a velocità altissime (25.000 parole al minuto).
Questo deriverebbe dalla capacità del nostro cervello di elaborare
molte più informazioni di quelle da noi utilizzate.
Arriviamo quindi ai primi anni ’90 dove Paul Sheele
riprende il concetto di “fotografia mentale” ed elabora una sua
tecnica di lettura chiamata appunto “lettura fotografica”, da
cui ne nasce un libro che diviene un best-seller negli US.
Pur ritenendo le prove non esaustive dal punto di vista scientifico, in quanto
la documentazione a riguardo fa riferimento al “senso comune”,
crediamo ci sia molto da fare in quest’area.
Kim Peek può essere un esempio di quanto
le nostre conoscenze nell’ambito della memoria in realtà siano
limitate.
Il cervello di Kim sta interessando tutto il mondo scientifico e non (ha ispirato
il film Rain Man). Egli ha imparato 9000 libri a memoria ed impiega 8-10 secondi
per leggere una pagina e nel frattempo la impara a memoria. Incredibili sono
inoltre le sue straordinarie capacità in campo musicale e matematico.
I
nostri studi nel campo dell’apprendimento ruotano attorno agli elementi
fondamentali per ottenere ottimi risultati nella lettura veloce e nell’apprendimento,
ovvero, metacognizione, memoria implicita e le particolari e mirate condizioni
dell’EEG (elettroencefalogramma).
La profonda conoscenza dell’argomento, ci ha portato alla progettazione
e realizzazione di particolari strumenti (alcuni già brevettati) per
far entrare e mantenere l’individuo nello “stato di flow”
(termine cognato dallo psicologo M. Csikszentmihalyi,
University of Chicago), ovvero quei particolari momenti dove l’apprendimento
avviene in modo molto efficiente e la cognizione del tempo con tutto ciò
che non attiene al compito sembra svanire.
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